La 125 nasce velocemente, nella seconda metà degli anni '60, per l'esigenza della Fiat di dover far fronte al rapido mutare del mercato, in quegli anni in piena espansione. Il motivo occasionale fu la presentazione, nel giugno del 1962, dell'Alfa Romeo Giulia, una potente berlina dalla linea aggressiva e moderna che definì un nuovo stile e invadendo le strade fece apparire lente e datate le altre vetture, in particolare la Fiat 1300/1500, sua diretta concorrente lanciata sul mercato appena un anno prima.
Si cominciava già a pensare una sostituta, la futura 132, ma l'ambizioso progetto era lungo e laborioso, tanto che vide la luce solo nel 1972. Le vendite della 1300/1500 calavano di mese in mese e così venne dato l'incarico a Dante Giacosa di progettare una vettura che potesse essere realizzata in breve tempo e che fosse in grado di reggere la concorrenza per il tempo necessario ad ultimare la 132.
Il compito non era facile, ma il brillante progettista approntò in pochi mesi un nuovo modello utilizzando le preesistenti linee di montaggio e il maggior numero di componenti già in produzione. Utilizzò la scocca della 124, che in quella fine del 1965 stava entrando in produzione, "sistemandola" sul pianale più lungo della 1500 per ottenere maggiore abitabilità.
La maestria di questa operazione si può notare nella carrozzeria, dove l'allungamento di 8 cm. è dissimulato nell'arco passaruota posteriore, ribassato per compensare lo "slancio" perduto, mentre le portiere e il tetto restano gli stessi della 124. Salvate anche le vetrature, vengono ridisegnati i parafanghi, il cofano e il coperchio del bagagliaio, con sapienti allungamenti che daranno alla vettura una nuova personalità, un aspetto più ricercato e importante rispetto alla 124 dalla quale così strettamente derivava. Le maniglie delle porte piatte e una nuova serie di fregi in alluminio sulle fiancate e, nella versione "S" anche sugli archi passaruota fecero il resto.
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La Fiat 1300/1500 del 1961. Il pianale della successiva "C" servì da base per la realizzazione della 125. |
Il compito non era facile, ma il brillante progettista approntò in pochi mesi un nuovo modello utilizzando le preesistenti linee di montaggio e il maggior numero di componenti già in produzione. Utilizzò la scocca della 124, che in quella fine del 1965 stava entrando in produzione, "sistemandola" sul pianale più lungo della 1500 per ottenere maggiore abitabilità.
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La prima serie della 125 |
Naturalmente venne rivisto anche l'interno, con sedili più imbottiti e profilati in panno o velluto (anche se furono sempre ottenibili gli interni in "skai"), la moquette sul pavimento ed un nuovo cruscotto con inserti in legno. Come motore venne scelto il bialbero di 1438 cc. pensato per equipaggiare la 124 sport, ma maggiorato a 1608 cc. mediante un nuovo albero motore che ne aumentava la corsa. Questo nuovo propulsore sviluppava 90 cv. a 5600 giri. Nel maggio del 1967 la 125 era nata.
L'unica pecca che si poteva ravvisare in questa sapiente realizzazione dal ridottissimo costo di industrializzazione e arrivata al traguardo in soli 18 mesi è la presenza delle balestre al ponte posteriore, retaggio della "vecchia" 1300/1500, che però non sembravano penalizzarla troppo sul piano del confort e della tenuta di strada. La 125 si distinse invece per le sue prestazioni, che migliorarono nella successiva "S", a seguito dell'incremento di potenza del motore a 100 cv. e dell'impiego di un cambio a cinque marce. Le riviste dell'epoca rimarcando le notevoli prestazioni in velocità e accelerazione di questa elegante e raffinata berlina, dall'aspetto tuttavia ben poco sportivo, parlarono spesso di "un lupo nella pelle di un agnello".
In effetti la nuova Fiat aveva prestazioni comparabili a quelle delle rivale Giulia e superiori a quelle di numerose altre vetture più costose e meno comode. La 125, nata per colmare un vuoto nelle produzione si rivelò invece determinante nel consolidare l'immagine della Fiat e venne prodotta in tre successive serie in oltre 600.000 esemplari fino al 1972, quando finalmente passò il testimone alla neonata 132.
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In questa immagine della versione "S" si nota il ben dissimulato allontanamento delle ruote dagli archi delle porte posteriori, adattamento del corpo vettura della 124 sul passo più lungo della 1500. |
In effetti la nuova Fiat aveva prestazioni comparabili a quelle delle rivale Giulia e superiori a quelle di numerose altre vetture più costose e meno comode. La 125, nata per colmare un vuoto nelle produzione si rivelò invece determinante nel consolidare l'immagine della Fiat e venne prodotta in tre successive serie in oltre 600.000 esemplari fino al 1972, quando finalmente passò il testimone alla neonata 132.