domenica 24 agosto 2014

Opel Kadett B

Dopo le grosse berline del dopoguerra e il tentativo di produrre una vettura economica con la 1200, che consisteva in una Rekord P1 semplificata e con un motore di cilindrata ridotta, la Kadett segna in grande stile il ritorno della Opel alle piccole vetture.
La Kadett A
Vennero addirittura acquistate le vecchie miniere di Russelsheim, nella Ruhr, per realizzarvi gli stabilimenti per produrre la nuova vettura. 
“A new factory, a new car !” recitava infatti la pubblicità della fabbrica ormai strettamente in mano alla General Motors per il lancio della nuova Kadett che uscì nel 1962, l’anno del centenario della casa.
La prima Kadett, molto squadrata e “americana”, aveva un piccolo motore di 993 cc e 40 cv. Sebbene si fosse dimostrata immediatamente un successo, alla Opel si cominciò quasi subito a lavorare per migliorarne tecnicamente e stilisticamente il progetto e già nel settembre del 1965 venne presentata la Kadett B, che fu senza dubbio la più prodotta, diffusa e apprezzata delle serie accomunate dalla carrozzeria berlina e dalla trazione posteriore.
La Kadett B aveva una carrozzeria più lunga, bassa e filante della precedente, anche se sempre di tipica scuola americana. Scomparse le pinne, erano rimaste solo due piccole creste sui parafanghi anteriori. Il motore era ora un 1078 cc con 45 o 55 cavalli (differivano per l’uso o meno di benzina super), ma vennero presto affiancati da nuovi propulsori con potenze e cilindrate più elevate, come il 1492, il 1698 e il 1897 (quest’ultimo, con 90 cv equipaggerà la versione “Rallye”), tutti già in produzione sulle Rekord. 
La Kadett B in versione LS (2 porte)
La nuova Kadett veniva poi proposta in numerosissime configurazioni, berlina a due e quattro porte, familiare a due e quattro porte con o senza piano di carico scorrevole; ognuna di queste carrozzerie era poi ottenibile in allestimento Standard o Lusso.
Fu approntata anche una carrozzeria Coupè, che servì come base per la “Rallye”. 
Nel 1967 poi, in occasione di un restyling, a queste furono affiancate altre tre carrozzerie, le LS: fastback a due e quattro porte ed un coupè a “coda filante” che andò ad affiancare la precedente (chiamata Kiemen coupè a motivo delle feritoie di uscita dell'aria sul montante posteriore che richiamavano le branchie di uno squalo) che da lì a poco sarebbe uscita di scena. Otto carrozzerie diverse che, secondo la nuova filosofia aziendale della Opel di quegli anni che prevedeva di realizzare una tipologia di vettura, quasi su misura, per soddisfare ogni tipo di cliente, potevano essere ottenute quasi con ogni propulsore disponibile ed in ciascuno degli allestimenti, Standard e Lusso.
Le LS invece disponevano delle loro personali carrozzerie più ricche e curate nei particolari. Si poteva anche optare per il normale cambio a leva lunga oppure per un diverso cambio a leva corta detto “a cloche” che prevedeva un diverso pianale della vettura ed era la norma nelle versioni LS e Rallye.
Le versioni a listino erano quindi numerosissime e potevano essere ulteriormente personalizzate con accessori quali freni a disco, servofreno, tetto apribile e cambio automatico. 
La Kadett B nella sua versione più nota, con carrozzeria berlina
Per l’Italia fu realizzata a partire dall’autunno 1970 la versione SE, semplificata in dotazioni e allestimenti e in grado di competere con le più economiche utilitarie del nostro mercato.
La Kadett B termina la sua carriera nel 1973 con 2.649.000 esemplari prodotti, quando cedette il passo alla C, rinnovata nella linea e migliorata in molti particolari, utilizzando negli ultimi mesi il motore di 1000 cc di quest’ultima. Un vero e proprio passaggio di testimone.


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